Il giorno prima della felicità, Erri De Luca | Napoli, la Resistenza, il racconto

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Durante una delle mie tante incursioni al Libraccio di Repubblica, qui a Milano, mi sono soffermata sullo scaffale dei libri usati di Erri De Luca.

Non avevo mai letto nulla di questo autore, avevo visto i suoi libri in giro per casa, a Palermo – mia madre ne ha letti molti – ma non mi ero mai posta la domanda ma tu, almeno un libro di Erri De Luca, lo vuoi leggere?

– TEMPO DI LETTURA 2 MINUTI – 

Il giorno prima della felicità

Fra tutti i titoli, quello che più mi ha attirato è stato Il giorno prima della felicità: sarà l’ambientazione nel dopoguerra, sarà quel non so che da romanzo di formazione, sta di fatto che l’ho scelto, l’ho preso e l’ho portato a casa. E non me ne sono neppure (totalmente) pentita!

Il giorno prima della felicità è un romanzo, ambientato a Napoli negli anni ’50.
Il nostro protagonista è un ragazzo, lo Smilzo, che nel suo percorso di formazione avrà come alleato il portinaio del palazzo in cui abita, Don Gaetano.

La primissima scena del libro vede il nostro protagonista bambino, guardare da dietro una finestra i ragazzi più grandi giocare a pallone: sarà quando il pallone andrà a finire su un terrazzino inaccessibile che il nostro Smilzo si farà avanti e magro e agile com’è si offrirà di andare a recuperare il pallone a patto che “i grandi” lo lascino giocare con loro.

Durante l’arrampicata alla volta del pallone scomparso, il nostro protagonista butterà uno sguardo verso la finestra là in alto, al terzo piano: lì, affacciata, con lo sguardo un po’ perso, un po’ fantasticante una bambina bellissima di cui lui è innamorato.

 

 

Il resto del libro si svolge quando il protagonista è ormai grande, è un ragazzo, la bambina del terzo piano è ormai uscita di scena e Don Gaetano gli fa da consigliere e amico.

Il nostro protagonista è un orfano, vive la vita arrabattandosi ma conta davvero moltissimo sul supporto di Don Gaetano, quasi un padre per lui. Nella guardiola del palazzo si svolge la parte iniziale (nonché più bella del libro): Don Gaetano gli racconta della guerra, di ciò che è successo, gli racconta di aver aiutato un ebreo a sopravvivere alle persecuzioni, gli racconta delle splendide quattro giornate di Napoli, nel ’43, quando il popolo napoletano si unì per respingere i tedeschi.

Da un certo punto in poi si ritorna al nostro protagonista: niente più racconti della guerra, solo in nostro protagonista alle prese con una ragazza, Anna, che lo metterà nei guai.

Mi aspettavo qualcosa di diverso…

Quando ho iniziato a leggere il libro, la primissima idea che mi sono fatta è stata di un libro che parlava delle quattro giornate di Napoli.

Il tono, il modo in cui Erri De Luca affronta il racconto – o meglio, fa affrontare a Don Gaetano il racconto – è sublime: la sua scrittura, in questa prima parte del libro, è eccezionale, emozionante. Riesce a centrare perfettamente il punto: il popolo, in questo caso quello napoletano, è spesso egoista, individualista. Ma in quei giorni di settembre del ’43, stremati dalla guerra e dalle vessazioni dei tedeschi, i napoletani decisero di reagire. Tutti insieme, come un popolo, come un organismo unitario.

La profondità dell’argomento trattato permette a Erri De Luca di rendere il suo stile sottile, a tratti quasi infantile, delicato, altissimo.

“I tedeschi fecero una sceneggiata: forzarono un negozio, poi invitarono la gente a saccheggiarlo. Sulla folla che si era buttata a prendere roba spararono in aria e ripresero la scena dentro una pellicola. Serviva alla loro propaganda: il soldato tedesco interviene a impedire il saccheggio. ”

Il giorno prima della felicità, Erri De Luca, Feltrinelli

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Il brusco cambiamento di rotta mi ha lasciata un po’ così: quando abbiamo dimenticato la guerra e siamo passati a parlare del ragazzo e della sua formazione sono rimasta un po’ delusa, devo dirlo. Avrei voluto dire a De Luca no, dai, raccontami un altro po’ della guerra!

Il romanzo invece va avanti come un piccolo romanzo di formazione: il protagonista affronterà delle prove, alla fine delle quali non sarà più un ragazzo ma un uomo.

La fine del romanzo non mi ha catturata, devo essere onesta.

“E’ un rito nostro, domani per noi è capodanno. Lo festeggiamo a settembre. Con la pietra buttata nell’acqua facciamo la mossa di liberarci dalle colpe. Domani per noi comincia l’anno. Voglia il nostro che oggi sia il giorno prima della felicità.”

Il giorno prima della felicità, Erri De Luca, Feltrinelli


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Il giorno prima della felicità

di Erri De Luca

ed.Feltrinelli

133 pagine

7,50€

 

 

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