Libri sotto l’albero: il regalo più bello, da ogni punto di vista. Da donare, da ricevere, da impacchettare e da scartare.
Il mio consorte ha un criterio ben definito per farmi un regalo: lui non mi compra una cosa che voglio, lui mi compra una cosa che non so di volere.
E’ un criterio affascinante che mi ha sempre portato grandi e bellissime sorprese e mi ha spesso aperto le porte verso argomenti che conoscevo poco. Ovviamente, un criterio di questo tipo implica che la persona che fa il regalo conosca perfettamente chi deve riceverlo. E per fortuna il consorte, se la cava.
Faccio questa premessa perché in questo post non vedrete neppure uno dei libri di cui vi ho parlato nell’ultimo periodo o che qui o su Instragram vi ho detto di voler acquistare.
I manoscritti, la piccola archeologa che è in me
Archeologa non è il termine giusto, non fate i puntigliosi. C’è una parte di me che è profondamente attratta dall’antichità e, neanche a dirlo, dai libri antichi. In più, nell’ultimo periodo, trovandomi a preparare un esame di Filologia germanica, ho rispolverato le nozioni sulla tradizione manoscritta germanica e credo che questo mio ritrovato entusiasmo abbia guidato il consorte verso il primo dei miei libri sotto l’albero: Storia di dodici manoscritti di Christopher De Hamel edito Mondadori.
Il mio grande amore, Virginia Woolf
Il secondo dei libri sotto l’albero è Diario di una scrittrice di Virginia Woolf, edito Minimum fax.
Non mi stancherò mai di leggere Virginia Woolf e su Virginia Woolf. Era una donna affascinante, tormentata, volitiva eppure estremamente vulnerabile. Finalmente fra le mie mani i suoi diari, pubblicati postumi dall’amato Leonard. Ho un po’ paura di leggerli, devo dirlo. Una paura fortissima di trovarmi davanti al genio ma diluito nelle pagine di tutti i giorni, in quelle che scriveva ogni pomeriggio per esercitarsi ed essere una scrittrice migliore.
Un altro grande amore? La cultura nordica
Quando avevo 9 anni ho fatto un viaggio. Sono stata in giro per la Scandinavia per circa un mese e l’ho trovata incantevole. Da allora amo profondamente quella cultura e ultimamente, come vi dicevo, ho ricominciato a studiarne le origini. Così il consorte è arrivato con questo gioiellino: il terzo dei libri sotto l’albero è Miti e leggende del Nord di Vilhelm Gronbech, edito Einaudi.
L’ultimo dei libri sotto l’albero è un grande classico
Beh, di questo mi avete sentito parlare, eccome se mi avete sentito.
L’ultimo dei libri sotto l’albero è Canto di Natale di Charles Dickens nella sua versione illustrata da P. J. Lynch (edito BUR). Canto di Natale ha un precedente nella storia mia e del consorte: il primo Natale passato insieme, abbiamo trovato una vecchia edizione in una bancarella e l’abbiamo comprata. Quindi aldilà del fatto che adoro quella storia e che adoro le illustrazioni di Lynch, questo libro ha anche un significato particolare per la nostra storia.
Aspetto con ansia di conoscere i vostri libri sotto l’albero 🙂
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Il mio matito di Natale, ha optato per un paio di libri di Tolkien, o meglio tre, in quanto il terzo è frutto dell’algoritmo di Amazon (😂): Il cacciatore di Draghi, Il medioevo e il fantastico, Lettere di Babbo Natale.
E un paio di desing d’interni.