Appunti di viaggio | Compleanno, Firenze e Camera con vista

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Firenze, lo sai, non è riuscita a cambiarla, la cosa che ha amato di più è stata l’aria. Questo è più o meno tutto quello che ho cantato in loop, per circa tre giorni, durante i preparativi, il viaggio e il rientro. Il mio consorte, che è un inguaribile ottimista, credo abbia accarezzato l’idea del suicidio.

Ma del resto, chi è causa dei suoi mali pianga se stesso, no? Il mio bellissimo consorte, quest’anno, per il mio compleanno mi ha regalato Firenze. Meglio: mi ha regalato il tramonto sull’Arno.

E chi conosce Firenze sa che nell’Arno non c’è proprio nulla di romantico perché puzza e dentro ci vivono le nutrie e qualsiasi altro genere di roditore, insetto, batterio infestante, ma io lo amo, lo amo profondamente e visceralmente e non tornavo a Firenze dal 2006, quindi il mio regalo di compleanno è stato davvero un regalo straordinario.

– TEMPO DI LETTURA 4 MINUTI –

Prima di partire: quelle stramaledette fissazioni libresche

Siamo stati fuori solo due giorni, ma l’idea di questo viaggio mi emozionava parecchio: forse il fatto che fosse un regalo di compleanno, il fatto che mi sarei trovata di nuovo, dopo molto tempo, in una città che ho molto amato, forse ancora il fatto che avremmo fatto il viaggio in treno (e io amo viaggiare in treno) mi elettrizzava e mi rendeva euforica.

Era tutto pronto e organizzato, era martedì pomeriggio e noi avremmo preso il diretto Milano centrale – Firenze SMN alle 8.30 dell’indomani.

Poi quell’idea malsana: eppure, portare una lettura in tema col viaggio…
All’inizio ho pensato a Vasco Pratolini ma era troppo poco romantico (anche se Pratolini è romantico, in un suo stranissimo modo…), troppo contemporaneo. E poi è arrivata l’illuminazione: Camera con vista, Edward Morgan Foster.

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Foto di Elena Spadafora. Se vuoi usarla, chiedi: amaranthinemess@gmail.com

Per chi non avesse mai avuto il piacere di leggere questa piccola perla della letteratura del primo Novecento, Camera con vista è uno dei primi lavori di Foster ed è in parte ambientato a Firenze.

La protagonista è Lucy (nel film di James Ivory, una giovanissima Helena Bonham Carter), rampolla di una ricca famiglia inglese che intraprende un viaggio in Italia accompagnata dalla cugina Charlotte, molto più vecchia di lei, che le fa da chaperon (nel film, una splendida Maggie Smith).



Le due arrivano nella loro pensione, a Firenze, e scoprono che le due camere con vista (sull’Arno) che avevano richiesto alla proprietaria non sono più disponibili e che alloggeranno in due camere con vista interna, sul cortile.
Soprattutto Charlotte è molto contrariata e non smette di lamentarsi per il contrattempo così che un altro ospite della pensione, Mr Emerson, offre alle due donne le stanze sua e del figlio, che danno sul fiume.

Da qui, prende il via una storia delicatissima in cui Foster ci racconta della società edoardiana e della repressione non solo sessuale ma anche sentimentale, in cui vengono cresciuti i giovani.

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L’avventurosa (e proficua) ricerca di una copia di Camera con vista

Recuperare quella copia di Camera con vista non è stata una passeggiata.

Già decisa a portare con me la mia lettura a tema Firenze, il martedì in pausa pranzo ero stata al Mondadori store vicino l’ufficio dove di Camera con vista non c’era neanche l’ombra. Il consorte, nel frattempo, allertato, controllava sugli scaffali del Feltrinelli Village vicino casa, ma niente anche lì.

Abbastanza scoraggiata e quasi rassegnata a rinunciare alla mia lettura a tema Firenze torno a casa la sera e passo davanti il Passalibro, una specie di Libraccio che funziona per lo più da libreria per testi scolastici. Mi sono detta massì proviamo. E ottima idea fu, perché ho trovato un’unica superstite copia di Camera con vista (non la migliore delle edizioni ma almeno è costata 4€!).

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Foto di Elena Spadafora. Se vuoi usarla, chiedi: amaranthinemess@gmail.com

A Santa Croce insieme a Lucy Honeychurch

Così ho portato con me la mia copia di Camera con vista, ho portato con me Lucy e Charlotte, il reverendo Bebee e i signori Emerson.

E’ stato bello e strano insieme leggere di Firenze e avere Firenze intorno. C’è un episodio del libro in cui Lucy si ritrova a Santa Croce, meravigliosa basilica gotica del Quattrocento, nel centro storico di Firenze: mentre Lucy è all’interno della chiesa, un bambino, correndo, inciampa in uno dei bassorilievi che decorano il pavimento e cade.

Di quell’episodio ho letto la sera del mercoledì e il giovedì mattina mi sono ritrovata anch’io ad ammirare i bassorilievi del pavimento di Santa Croce (che poi sono tombe) e, sì, questa cosa mi ha fatto sorridere.

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Nota di costume: la focaccia cicciona dell’Antico Vinaio

Grazie alla mia amica Silvia abbiamo anche scoperto un posto carino in cui mangiare (di cui il consorte è stato particolarmente entusiasta).

C’è da precisare che non è un posto fighetto, anzi, è piccolo, buio e lurido (lurido in senso buono) e si mangia una focaccia divina.
E’ stata la cena del mio compleanno e la cena dell’indomani (il consorte ha insistito per tornare a prendere due pezzi di focaccia da portarci in treno). L’atmosfera è estremamente informale, il locale è solo da asporto, per cui si prende la focaccia e si resta a mangiarla lì fuori per strada, magari seduti sul bordo del marciapiede.

Era uno scenario che ci ha molto ricordato la Vucciria dei tempi d’oro, a Palermo, quando ci sedevamo sul bordo del marciapiede a mangiare polpo vugghiuto (polpo bollito) e a bere il sangue del Pirtusiddu (bevanda che nasceva dalla miscela di alcolici di varia e a volte misteriosa natura ma che fondamentalmente sapeva di sangria, Pirtusiddu era il nome del locale che la smerciava).



L’Antico Vinaio di Firenze si trova in via dei Neri, a due passi dal Duomo e vale davvero la pena farci un salto anche se, se come me non siete proprio dei buongustai, i ragazzi che preparano la focaccia possono essere un po’ scontrosi: a causa di tutte le mie intolleranze e di tutte le mie fisime non mangio mai cose particolarmente pesanti o complicate, così ho preso una focaccia semplice col prosciutto crudo (che comunque, già così, era ottima), declinando l’invito ad aggiungere formaggio o una delle tante salsine di loro produzione.

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La prima volta (la sera) mi è andata bene, forse il ragazzo era davvero troppo impegnato per far polemica e me l’ha preparata senza fare troppe storie ma il secondo giorno sono stata ripresa. Il ragazzo che preparava le focacce mi ha un po’ cazziata dicendo che era un peccato rinunciare a formaggio e salsine perché tanto il prezzo era lo stesso e che la focaccia col prosciutto crudo avrei anche potuto farmela a casa.

Lì per lì mi sono sentita molto a disagio, devo dirlo, perché non mi andava di mettermi a spiegare perché non potessi mangiare quello o quell’altro però adesso ci ripenso col sorriso, alla fine fa parte delle peculiarità del posto 🙂

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Questo è stato il mio bellissimo compleanno a Firenze, spero di essere riuscita a trasmettervi anche solo un decimo della meraviglia che ho vissuto io.

 

DISCLAIM

  • Tutte le foto di questo post sono mie. Se vuoi utilizzarle, prima chiedi: amaranthinemess@gmail.com
  • Questo post non è stato sponsorizzato né dal Comune di Firenze, né dall’Antico Vinaio, né tanto meno da Edward Morgan Foster.


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3 risposte a “Appunti di viaggio | Compleanno, Firenze e Camera con vista”

  1. Che bello Camera con vista!! Anch’io l’avevo trovato al Libraccio per 4 euro 🙂 Però da allora non sono ancora mai ritornata a Firenze, questo post mi ci ha portata un po’ 🙂

  2. Martina Garancini dice: Rispondi

    Direi che è arrivato il momento di leggere “Camera con vista”. 😀

  3. Sai che io sono andata a Firenze sempre e solo di sfuggita mi piacerebbe tornarci e visitarla per bene…magari per il mio compleanno tra qualche giorno…

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