Libri classici per ragazzi | Perché non sono convinta?

libri classici per ragazzi
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Il motivo scatenante di questo post sui libri classici per ragazzi, è stato un fortuito incontro con una copia di Jane Eyre, debitamente decorata e resa appariscente, su uno scaffale, in libreria, sezione libri per ragazzi.

Sul momento la cosa mi inquietò non poco perché, avendo studiato Jane Eyre all’università e conoscendo quindi tutti i retroscena più hot della critica letteraria più spinta, non credevo che affidare quella lettura ad un ragazzo o ad una ragazza di, boh, mettiamo dodici-tredici anni, fosse una scelta oculata.

Da allora però, soprattutto nell’ottica di scriverci un post, ho iniziato a rimuginare su quali classici siano più o meno adatti a dei ragazzi e, ad esser sinceri, non ne sono ancora venuta a capo.

Se vi trovate qui in cerca di qualche consiglio per fare un regalo a un ragazzo o una ragazza, questo non è il post che fa per voi. Qui ci sono solo un mucchio di domande senza risposta. Vi consiglio invece di andare a leggere il post in cui consiglio alcuni libri da regalare ai ragazzi.

libri classici per ragazzi
Photo by Annie Spratt on Unsplash

Se aggiungiamo oltre al danno la beffa del fatto che io non mi senta particolarmente a mio agio col concetto di classico (cos’è un classico? Su, voglio una definizione!) viene fuori una bella matassa di pensieri che mi accingo, o perlomeno provo, a districare.

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Libri classici per ragazzi: quale scegliere?

Aldilà di Jane Eyre trovata fra Il giardino segreto e Pippi Calzelunghe, una cosa che ha sempre destato in me moltissimo scandalo è il fatto che I viaggi di Gulliver sia, per esempio, annoverato fra i libri classici per ragazzi.

Stiamo parlando di Swift, eh. Ovvero di colui che scrisse il pungente, macabro A modest proposal, un pamphlet satirico in cui suggeriva, come metodo per gestire i bambini poveri, di mangiarli.

Ma anche I viaggi di Gulliver non è da meno. Lì la satira assume forse una forma più morbida, sfumata, ma è sempre satira settecentesca inglese, è sempre asprissima critica al sistema sociale inglese di quel periodo.

Quando ti fanno studiare I viaggi di Gulliver all’università, ti fanno ovviamente leggere il libro e poi almeno una decina di saggi critici che ti aiutino a capire di cosa caspita si stia parlando. E quindi ciò che mi chiedo davanti a I viaggi di Gulliver (o Jane Eyre) dato in mano a un tredicenne è: e l’impianto critico?

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Photo by Karim Ghantous on Unsplash

Riflettendo su questo punto mi sono resa però conto che l’impianto critico non è tenuto in considerazione neppure dagli adulti, in effetti. Quanti dei non studenti o non addetti ai lavori in campo letterario sono andati a cercare qualcosa in giro su internet o in biblioteca sui significati reali che stanno dietro a I viaggi di Gulliver? Immagino pochissimi.



Così i nostri classici vengono messi alla mercé del puro diletto e di Swift non resta nulla oltre che cavalli molto intelligenti e piccolissimi uomini? Purtroppo è così, dovrei provare a farmene una ragione.

Leggere Swift senza chiedersi cosa ci sia dietro è come andare in giro su una Ferrari ma limitarsi a ingranare la prima e a camminare a 10 all’ora.

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Photo by Annie Spratt on Unsplash

Quindi, leggiamo solo Moccia?

Non sia mai. Meglio un Swift letto a metà che un Moccia letto completamente.

Per riuscire a venir fuori da questa empasse ho fatto un giretto su internet, più che altro per capire quali libri vengano considerati per ragazzi.

Su alcuni suggerimenti mi trovo molto d’accordo, come, per esempio, su Il signore delle mosche.

Il signore delle mosche non è un libretto buttato lì, è un libro complesso e pieno di simbolismi ma credo siano tutti messaggi decifrabili da parte di un ragazzo o una ragazza. Per altro, i personaggi, sono ragazzi anche loro.

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Photo by Annie Spratt on Unsplash

Personalmente, posso dirvi che Il signore delle mosche l’ho letto a scuola, e che l’aiuto e le spiegazioni della prof di letteratura inglese hanno reso il libro molto più interessante ma penso che possa essere un buon terreno di prova su cui un ragazzo o una ragazza possano cavarsela da soli.

Ci sono molti libri validi scritti apposta per un pubblico giovane (no, non sto parlando degli young adult): penso ai sopra citati Il giardino segreto di Burnett o Pippi Calzelunghe di Lindgren. Penso a Piccole donne della cara Alcott, a Tarzan delle scimmie di Borroughs o dei più contemporanei Il piccolo principe di Saint-Exupéry e Quando Hitler rubò il coniglio rosa di Judith Kerr.

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Ma se proprio volete avventurarvi in libri non scritti prettamente per un pubblico giovane ciò che posso consigliarvi è di non dare soltanto il libro in pasto al vostro giovane amico o alla vostra giovane amica.




Non diamo libri in pasto ai ragazzi

Forse qualcosa inizia a venir fuori: che siano alla portata dei ragazzi quindi, e che possano essere da loro capiti e decifrati; che non siano frustranti per le loro giovani menti, ma allo stesso tempo, che siano stimolanti, pieni di significati da scoprire, che non si appiattiscano dietro al racconto banale di cose comuni. Che li facciano pensare, che li facciano crescere.

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Per fare tutto questo, un libro, non può essere da solo.

Il libro, in fin dei conti, è solo un oggetto, un bellissimo oggetto su cui qualcuno ha scritto una storia, ma non parla e non spiega.

Forse il modo migliore per far apprezzare i classici ai ragazzi è non darglieli in pasto come fossero l’ultimo numero di Topolino ma spiegarli, dargli enfasi, far capire al giovane lettore che quel libro è un piccolo monumento, e che in quanto tale va rispettato.

Aiutiamo i giovani lettori a crescere e a non considerare la lettura un obbligo o una rottura di maroni

…per farlo, dobbiamo essere noi per primi bravi lettori.

Francamente non capisco le persone che non hanno mai comprato un libro in vita loro e si incaponiscono a regalare librucoli di dubbia qualità a nipoti, figli di amici o comunque poveri ragazzini malcapitati.

I libri devono essere regalati da chi conosce i libri, da questo non si scappa.

Se potete, cercate qualche informazione sul libro che state regalando. Non impacchettatelo come fosse un oggetto qualunque, spendete due parole, allegate un biglietto che dica questo libro è importante per questo motivo.

Magari non verrà colto, magari il ragazzo o la ragazza vi sbufferanno solo in faccia, oppure li interesserete, innescherete la scintilla che li farà incuriosire e che li porterà a documentarsi e a voler leggere altri libri.



Come vedete, giunti in fondo a questo post, non vi ho dato risposte sui libri classici per ragazzi. Spero tuttavia di avere insinuato qualche domanda.

DISCLAIM

  • La foto di copertina è di Toa Heftiba su Unsplash
  • Questo post non è stato sponsorizzato da Jonathan Swift né dall’associazione Gli amici di Gulliver.



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