Rispondere alla domanda Cosa sono gli Studi Culturali risulta particolarmente difficile per la natura stessa della disciplina che sfugge alla verticalità e alla settorialità e si configura più come uno studio fluido, senza confini fissi, del rapporto che intercorre fra la cultura e i sistemi di potere.
Proporsi di studiare il rapporto che la cultura intrattiene col potere presuppone una definizione chiara di cultura, ragione per cui una delle domande fondanti degli Studi Culturali è: cos’è cultura?
Quando nel 1958 Raymond Williams pubblica il suo Culture and Society si propone di fare esattamente questo: studiare la cultura, la sua evoluzione – come parola e come concetto – e come la cultura sia stata influenzata, usata, talvolta censurata, modificata, camuffata dal potere dominante.
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Cosa sono gli Studi Culturali | Raymond Williams
Di famiglia laburista, studia prima alla Grammar School della sua cittadina e poi al Trinity College di Cambridge, dove si unisce al Partito Comunista Britannico
Durante la sua giovinezza Raymond Williams vede lo scoppio della Guerra Civile spagnola, l’ascesa del nazismo, la Seconda Guerra mondiale, alla quale prende parte poiché chiamato alle armi
Quando nel 1951 viene richiamato dall’esercito per la Guerra di Corea rifiuta di andare e si dichiara obiettore di coscienza.
Una volta laureato, inizia a insegnare a classi di adulti ad Oxford. Questa esperienza contribuisce a formare i suoi interrogativi su cultura, cultura elitaria, cultura della classe lavoratrice e i rapporti che intercorrono fra tutte queste parti.
Cosa sono gli Studi Culturali | L’idea di cultura
Nell’Introduzione di Culture and Society Williams traccia una breve storia di alcune parole, fra cui la parola cultura
Williams ci dice che nel corso dell’ultimo secolo le parole industry, democracy, class, art e culture hanno mutato il loro significato e rintraccia la causa di questo mutamento in un corrispondente mutamento della società e dei rapporti sociali
Con l’avvento della cosiddetta Rivoluzione Industriale i rapporti sociali cambiano e vengono improntati quasi esclusivamente al profitto. In una società diventata, in questo modo, estremamente materialista, serve un punto di fuga, un’astrazione a cui guardare per sentirsi ancora capaci di fare il bello e di fare il buono: questo è cultura.
All’interno del concetto di cultura vengono racchiuse tutte le principali espressioni artistiche che sono però tutte appannaggio della borghesia.
Se la cultura deve essere la faccia pulita e idealizzata della società la narrazione e la rappresentazione della realtà della working-class deve essere necessariamente esclusa.
Le cosiddette masse vengono storicamente tenute alla larga dalla cultura dal potere dominante: le masse non capiscono la cultura, avvicinandola la corromperebbero e in questo modo minerebbero la sua funzione di meccanismo idealizzatore della società.
Cosa sono gli Studi Culturali | Sviluppi successivi
La visione che ha Williams della cultura è diversa: la cultura deve includere e deve parlare di tutti, non solo di una parte
Gli studi a cui Williams dà il via, – insieme ad altri importanti studiosi come Richard Hoggart e Stuart Hall – sono gli Studi Culturali, che si propongono di indagare tutti i momenti in cui la voce dei gruppi minoritari (classi subalterne, donne, minoranze etniche, religiose o culturali) viene esclusa dalla narrazione ufficiale, dalla cultura del potere dominante
Nel loro sviluppo, gli Studi Culturali hanno poi portato alla nascita di branche specializzate in ricerche più circoscritte come i Gender Studies (al cui interno troviamo Women e Queer Studies) o i Postcolonial Studies.
ottima sintesi