Novembre è un mese strano e il libri letti a novembre non sono da meno. È il mese che porta da Halloween direttamente a Natale, è un po’ autunno, un po’ già inverno, è troppo presto per addobbare la casa di lucine e stelle comete ma ne avremmo già voglia.
Questo novembre è iniziato per me con una doppia lettura: un autorone della tradizione anglo-americana in una sua prova atipica e una riscrittura di quella prova, in chiave contemporanea. Ci sono poi stati alcuni spizzichi&bocconi e infine, la prima lettura natalizia. E’ poi arrivato un graditissimo omaggio da Rizzoli che sto leggendo proprio in questi giorni e di cui conto di parlarvi la prossima settimana.
– TEMPO DI LETTURA 3 MINUTI –
Il ritorno di Conrad è stata una bella riscoperta. Ho studiato Conrad anni orsono all’università e questo racconto, Il ritorno, appunto, è stato una meteora della mia vita: ne ho letto alcuni stralci su un libro e me ne sono innamorata ma non l’ho più cercato né mai più letto. Sino al mese scorso.
Sul finire di ottobre, infatti, l’ho preso in prestito in biblioteca e l’ho riletto per prepararmi alla presentazione de Il secondo ritorno di Giuliano Gallini a cui ero stata invitata dalla casa editrice (Nutrimenti). Di quell’incontro vi ho raccontato in un dettagliatissimo post, de Il ritorno di Conrad voglio parlarvi quanto prima in un post dedicato: ho raccolto un po’ di saggi critici e la cosa si sta facendo molto interessante!
Il libro successivo avrebbe dovuto essere Marguerite di Sandra Petrignati ma sono arrivati in biblioteca i testi che avevo preventivamente prenotato per preparare i post sul Natale e ho iniziato a leggere quelli.
Se ogni anno, per Natale, vi parlo delle sorelle March e del loro magicissimo Natale, quest’anno vorrei provare a impostare un discorso se non proprio politico quanto meno sociale e antropologico sul Natale. Per farlo, ho chiesto aiuto a Levi-Strauss, Apremont e Lagioia. Spero di riuscire a distillare cotanti autori e di tirarne fuori qualcosa di carino per voi e per me.
Fra i libri letti a novembre compaiono anche due acquisti politici, chiamiamoli così. Il primo è in fase di lettura, il secondo sarà letto presto.
Si tratta di Istruzioni per diventare fascisti di Michela Murgia e La rivoluzione, forse domani di Rosa Mangini, edito Divergenze.
Nel primo caso, vabé, non c’è da spiegarlo: in questo momento pur di sostenere Michela Murgia comprerei anche la sua lista della spesa (e sono certa riuscirebbe ad essere brillante anche in quella).
Per quanto riguarda invece La rivoluzione, forse domani, l’ho comprato perché il progetto di Divergenze mi sembra davvero interessante. Per di più il libro in questione ha una storia stranissima: il manoscritto è stato scoperto in un mercatino dell’usato, sono state fatte ricerche per scoprire qualcosa di più sull’autrice ma rimane ancora avvolta nell’ombra. Divergenze qualche mese fa ha subito un incendio doloso: da quel che ho letto gli è stato recapitato il messaggio chi scrive non fa politica o qualcosa del genere. Ho già contattato il loro ufficio stampa per saperne di più perché vorrei dedicare loro un post e, nel mio piccolo, sostenerli.
Infine, l’ultimo arrivato fra i libri letti a novembre (in realtà ancora in lettura) è un bel libro edito Rizzoli che vi svelerò nei prossimi giorni.
Avrei voluto andare alla presentazione durante Bookcity ma l’ho persa. Fortunatamente Rizzoli me l’ha inviato, lo sto leggendo e non vedo l’ora di parlarvene. Il fatto che volessi andare alla presentazione è già un indizio se siete lettori molto molto attenti, come altro indizio posso dirvi che si parla di femmine. Siete un po’ curiosi?
DISCLAIM
- L’immagine di copertina è di Trifon Yurukov su Unsplash
- Questo post non è stato sponsorizzato da nessuna delle case editrici citate, né da Bookcity né da Michela Murgia né da tutti i suoi haters.