5 classici da leggere in autunno

letteratura ottocentesca
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Se d’estate prediligo la letteratura contemporanea, straniera – penso a Banana Yoshimoto o alla letteratura scandinava – d’autunno non posso fare a meno di leggere almeno un romanzo dell’Ottocento, di solito francese, americano o britannico.

Ricordo ancora la prima volta che lessi Orgoglio e pregiudizio: era un lazy afternoon di una domenica autunnale, andavo ancora a scuola e avevo già finito i compiti per l’indomani così chiesi a mia madre di consigliarmi qualcosa da leggere.

 

Letteratura dell'ottocento Hauser

 

Lei mi disse: ci sono i libri di Jane Austen. E così iniziò un amore. Quella lettura la completai nel giro di poco, sotto il mio plaid, accoccolata sul divano del soggiorno della mia casa di Palermo.

 

– TEMPO DI LETTURA 4 MINUTI –

1 – Orgoglio e pregiudizio, Jane Austen

Famiglia della media borghesia inglese, con un mucchio di figlie da dare in moglie a qualcuno e pochi soldi per fare la dote a tutte. Ecco, più o meno è questa la situazione di quasi tutti i libri di Jane Austen

Ma come lo racconta Jane, ah, come lo racconta Jane!

I suoi libri ti rapiscono con quella loro ironia frizzante che ad ogni riga di fanno chiedere se la buona Jane non si stia prendendo gioco di tutti, dei suoi contemporanei e forse un po’ anche di noi che, due secoli dopo, leggiamo.

 

 

orgoglio e pregiudizio jane austen

orgoglio e pregiudizio jane austen

 

In Orgoglio e pregiudizio troviamo la descrizione di una storia d’amore del tutto non convenzionale: il rigido decoro della borghesia inglese impone comportamenti, atteggiamenti, rituali che la buona Elizabeth e il suo Mr Darcy infrangono puntualmente.

Elizabeth, da brava ragazza assennata qual è dovrebbe scegliere di sposare l’uomo più adeguato, invece, alla fine, sorprende tutti scegliendo quello che le piace di più, noncurante dei giudizi altrui e dell’etichetta.

 

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2 – Madame Bovary, Gustave Flaubert

Emma Bovary non è simpatica, dobbiamo dirlo

Quel suo atteggiamento da nobildonna wannabe dà un po’ sui nervi, a un primo acchito, poi, piano piano, svela tutta la tristezza che c’è nella sua noia, nel suo voler essere più di ciò che è.

Emma Bovary sposa un medico di provincia, non è povera ma neppure ricca, e tutto quello che ha sempre sognato – quella vita agiata da nobildonna – è molto lontana da ciò che ha e da ciò a cui può aspirare.

 

 

madame bovary

madame bovary

 

Piano piano, nel vano tentativo di soddisfare i propri desideri, Emma distruggerà tutto: alla noia e alla grossolanità della vita coniugale si sostituisce la decadenza dell’adulterio, la furia della dilapidazione di denaro, dei debiti e infine, la disperazione della morte.

 

Letteratura dell'ottocento

 

Non è certamente una lettura facile né felice Madame Bovary, ma è un perfetto spaccato sociale e ritrae con estrema fedeltà la società dell’Ottocento.

 

3 – La casa della gioia, Edith Wharton

Non lasciatevi ingannare dal titolo: questo libro non ha assolutamente nulla di gioioso

La nostra buona Lily – la protagonista – nata e cresciuta nell’agiatezza rimane presto orfana a fare i conti con il tracollo finanziario causato dal padre prima di morire.

Lily è molto bella, elegante, perfetta per l’alta società nella quale si inserisce e all’interno della quale spera di conquistarsi un buon matrimonio.

 

la casa della gioia edith wharton

la casa della gioia edith wharton

Il buon matrimonio, però, non arriva mai. Arrivano anche qui peripezie, problemi e oppressioni varie che portano Lily all’interno di una lenta spirale di decadenza.

 

 

È curioso notare come in buona parte della letteratura dell’Ottocento o del primo Novecento al tema della classe sociale, dell’ambizione, della ricchezza, posseduta o solo anelata, sia data una sola direzione, quella della decadenza e del disfacimento di tutto.

 

Leggere in autunno

4 – Le sorelle Brontë: Cime tempestose e Jane Eyre

Le sorelle Brontë sono un altro mio grande amore ottocentesco iniziato con Emily e il suo celeberrimo Cime tempestose  e poi consolidatosi con Charlotte e il suo meraviglioso e struggente Jane Eyre

Sì, se la domanda che avete sulla punta della lingua è ma quindi preferisci Jane Eyre, la mia risposta è sì.

So che il paragone è assolutamente sterile ai fini della conoscenza, ma è invece molto utile quando si vogliono far due chiacchiere: Cime tempestose è bello, impetuoso, tormentato, come un fiume in piena. Ed è forse proprio questa sua estrema impetuosità che mi fa preferire Jane Eyre, non meno avvincente, ma sicuramente più sobrio.

 

 

sorelle bronte

sorelle bronte

 

In Cime tempestose l’attrazione oserei dire atavica fra Heathcliff e Catherine li porta, non prima di aver vissuto diverse situazioni impossibili da gestire senza furia, passione e tormento, alla completa distruzione di se stessi e del loro amore. Lo sfondo è quello della brughiera inglese, selvaggia e solitaria come i cuori dei due protagonisti.

 

In Jane Eyre abbiamo invece una rampante self-made-woman che (anche qui), non prima di aver vissuto peripezie dolorose e avvilenti, riesce infine a ristabilire un equilibrio nella sua vita e in se stessa e a prendersi cura dell’uomo che ama.

 

Di Jane Eyre, a parte la sobrietà di cui sopra, apprezzo molto anche il taglio vagamente femminista – se così vogliamo definirlo: Jane è un’orfana, diventa istitutrice, poi direttrice di una scuola tutta sua e, non meno importante, si prende carico di un uomo che ama molto ma che ha bisogno di tutto il suo supporto per vivere degnamente (per motivi che non vi spiego perché altrimenti vi spoilero il finale).

 

E. M. Foster
E. M. Foster

5 – Camera con vista, E. M. Foster

Di questo libro vi ho già parlato lo scorso anno, in estate. Questo potrebbe apparire in contraddizione con quanto sto per dirvi ma quella lettura estiva di Camera con vista fu del tutto fortuita: galeotto furono un breve viaggio a Firenze e la mia voglia di leggere qualcosa “a tema”

La lettura, in sé, è assolutamente autunnale! Pensate a: alta borghesia inglese, un lungo viaggio di una giovane donna con la sua cugina-chaperon, una tappa in Italia, a Firenze, i giri per i monumenti, le gonnellone di inizio Novecento che sfiorano il selciato vecchio di secoli…

Anche qui abbiamo uno spaccato della società inglese di inizio Novecento preziosissimo: i rituali, le convenzioni sociali, quello che si può o non si può fare, quel che si può o non si può dire.

 

 

camera con vista foster

camera con vista foster

 

E sullo sfondo di tutto l’amore, l’attrazione di due giovani amanti che la società vorrebbe castrare, intrappolare dentro tutti i suoi no.

 

Camera con vista
Una scena di “Camera con vista” (1985)

come viene voglia di leggere

 

Le 5 perfette letture autunnali scelte fra i miei amati romanzi dell’Ottocento sono finite: spero di avervi ricordato belle letture o di avervene suggerite di nuove!

DISCLAIM

  • Le immagini presenti in questo post sono mie o scaricate da Google immagini
  • Questo post non è stato sponsorizzato dagli affittacamere dei sobborghi londinesi di fine Ottocento



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2 risposte a “5 classici da leggere in autunno”

  1. Ma perché tutti i tuoi libri sono in edizione Feltrinelli? Non mi piace come riduci a poche parole la grande scrittrice Jane Austen, non hai il minimo tatto né hai rispetto… Madame Bovary non è simpatica? Ma che senso ha? Davvero, senza parole…

    1. elena spadafora dice: Rispondi

      È un gomblottoh. Visti i miei milioni di follower io e Feltrinelli siamo in combutta per conquistare il mondo, e ci riusciremo. Dal tuo commento deduco che hai letto solo i titoli dei paragrafi e hai scritto la prima cosa che ti è venuta in mente per attaccar briga. Bene, qui non attacca. Se vuoi parlare di libri sono qui, ma prima abbi la decenza di leggere almeno il post fino in fondo.

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