L’ultimo post dell’anno

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Ciao a tutti miei cari, questo è l’ultimo post del 2018. Da oggi sono una blogger (ma anche una Web designer) in ferie fino al giorno della Befana.

In questi giorni spero di resistere alla mia smania di celebrità (per capire a cosa mi riferisco vi rimando al post su Instagram e i suoi numeri) e di scomparire dai radar: non è moltissimo tempo, una settimana appena, ma vorrei impiegarlo oltre che per studiare (nel periodo natalizio ho sfornato molti biscotti e letto pochi capitoli!) per stendere un bel piano come si deve del blog per il prossimo anno.

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Photo by rawpixel on Unsplash

L’anno scorso avevo abbozzato un piano (vi avevo anche scritto un post ad hoc) che però, devo dire, non è andato in porto più di tanto. Non è andato in porto non tanto per disorganizzazione o scarsa voglia di portarlo a termine quanto perché sono insorte nuove esigenze di lettrice e di blogger in corso d’opera e ho voluto assecondarle.

– TEMPO DI LETTURA 2 MINUTI –

 

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Photo by Dmitry Ratushny on Unsplash

Vorrei che nel 2019 amaranthinemess.it potesse avere un focus sui gender studies: vorrei riuscire a portare avanti un bel progetto organico e organizzato senza però rendere il blog esclusivamente questo.

Mi rendo conto che è un terreno impervio perché vorrei tenermi ugualmente distante dal femminismo pop (di cui abbiamo già ampiamente parlato in questo post che vi linko) sia da quel femminismo un po’ più serio e sedicente intellettuale che però ricade sempre nei medesimi stilemi: la donna e la maternità, la donna e la sessualità, la donna e il rapporto col proprio corpo e tutta un’altra serie di argomenti triti e ritriti che vanno superati. Se vogliamo liberarci dall’idea stantia di donna che ci circonda dobbiamo lasciare andare anche le nostre argomentazioni stantie.

E ovviamente non ho usato gender studies a caso: vorrei parlare di tutte le sessualità stereotipate e costrittive, non solo di quella femminile.

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Photo by Green Chameleon on Unsplash

Anche se questo blog è davvero parte di me e io non riesco più ad immaginarmi senza di lui e senza di voi che state dall’altra parte dello schermo e mi leggete, devo reimpostare le mie priorità.

Vorrei che la priorità del 2019 fossero i miei studi. Già la condizione di studente-lavoratore è di per sé difficile da gestire, immaginate quella di studente-lavoratore-blogger!

A parte gli scherzi, come direbbe la buona Miranda Bailey, ho dato uno sguardo al mio quadro generale e ho voluto (vorrei) riscrivere le priorità delle mie giornate: il lavoro, purtroppo o per fortuna, non può essere toccato, ma tutto il resto sì.

Questo significa che ci saranno settimane senza post o con un post solo, settimane senza video, giorni in cui non mi vedrete sui social. Significa anche che, soprattutto nel periodo degli esami, non potrò leggere molto oltre a ciò che dovrò leggere per studio quindi o vi parlerò di qualcosa di generico, o vi parlerò di ciò che sto studiando, oppure non vi parlerò di niente.

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Photo by Nadya Spetnitskaya on Unsplash

Non vorrei cantar vittoria troppo presto perché mi conosco e conosco la mia volubilità ma forse posso affermare che la mia voglia di cucinare è tornata e con lei la voglia di leggere storie di cucina.

Come vi raccontavo nel post sui romanzi sulla cucina ho un passato da accanita lettrice di storie di cucina e non escludo di poter tornare ad esserlo. In occasione dell’uscita di quel post mi avete suggerito un paio di titoli che non ho mai letto e che vorrei recuperare.

Creare una sezione ricette sul blog? Non lo so. Sul vecchio blog c’era, però veniva fuori un po’ un pastone senza senso: preferirei lasciare ai libri lo spazio che meritano (ossia tutto!). Poi se scovo una bella ricetta che abbia anche un suo retroscena letterario perché no?

romanzi sulla cucina leggi anche la mia hygge natalizia



Non mi dilungo in propositi e belle promesse. Parto da questi tre punti, vediamo dove arrivo.

Ci rivediamo a metà gennaio, conto già di aprire il nuovo anno con un post dedicato ad un libro meraviglioso, bistrattato, non capito e alla sua splendida autrice 🙂

 

 

DISCLAIM

  • La foto di copertina è di Yoal Desurmont su Unsplash
  • Questo post non è sponsorizzato dai Blogger Disorganizzati Anonimi




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Una risposta a “L’ultimo post dell’anno”

  1. Benvenuta nella community dei Blogger Disorganizzati Anonimi! 🙂 Come ti capisco: quando ho aperto il mio blog, ero sotto tesi e lavoravo (e per di più facevo la pendolare dato che studiavo in una città e vivevo/lavoravo a 90 km di distanza!) e tutt’ora ho bisogno di un programma perché voglio fare altre cose oltre al lavoro / blogging! Ad esempio, io voglio riprendere il tedesco e prendere una certificazione: stavo pensando di pubblicare meno (e te non sai quanti post arretrati ho!).

    Ci riusciremo?

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